lunedì 29 luglio 2013

Trecce soffici (anche dopo surgelate!) al farro


Questa ricetta con lievito madre è dedicata al mio primo 'spaccio' ufficiale o meglio adozione del mio Vito e ovviamente alla prima 'neogenitrice' Tiziana! Quando lei mi ha contattata via mail (tramite la Comunità del Cibo Pasta Madre) per avere un pezzo del mio 'cucciolo' son stata stra-onorata de impaziente di conoscerla, che emozione! Appuntamento alla stazione, il pezzetto (appena rinfrescato, Facciam subito una buona impressione eh!?) nel barattolo e dentro borsa termica per evitare il calore devastante della giornata e poi il momento del 'distacco'...Vai piccolo Vitino, dimostra di che pasta sei fatto e soprattutto mantieni alto l'onore!!! :-) E soprattutto Vai Tiziana che sarà molto più semplice di quanto le parole possono dire e sarà naturale prendere confidenza un po' alla volta coi rinfreschi, coi tempi di lievitazione e con la cottura!
E qualsiasi dubbio non esitare a scrivermi che la risolviamo! ; -)


venerdì 26 luglio 2013

Eral/Prawn Biryani, come ti cucino indiano in pentola a pressione!


Il pacco più profumato della storia! È quello che è arrivato ieri, pieno zeppo di favolose spezie direttamente dall'India. Ringraziamento pubblico a chi me le ha donate, ovvero il mitico Devanand Upadhyay, poliedrica guida di Varanasi, che abbiamo avuto modo di incontrare due anni fa ormai sulle rive del Gange. Grazie a lui ed alla sua esperienza abbiamo potuto vivere la città oltre i solito circuiti turistici, il che è ovviamente stato l'optimum, la ciliegina sulla torta di un viaggio favoloso nel nord dell'India. Non potevo non onorare tale inaspettato dono, per cui mi son messa alla ricerca di una buona idea che fosse nel contempo anche rapida finché mi son imbattuta in questa (ovviamente se un Italiano vuole cimentarsi un cucine altrui è meglio che si attenga ai consigli/ingredienti di food lovers del posto!) 
I due più comuni modi di cucinare il riso in India sono 'biryani' e 'pulao', il primo in genere è un piatto unico in cui i vari componenti vengono cotti separatamente e solo in seguito mescolati (il riso in questo caso sarà sfumatamente insipido di per sè, ma assumerà un complesso e sublime misto di sapori proprio dall'unione dei vari ingredienti), mentre il secondo preferibilmente è di 'accompagnamento' ai vari curry con la loro saporita ed abbondante salsa. In entrambi i casi i chicchi di riso devono essere assolutamente sgranati tra di loro, insomma se ottenete qualcosa dalla consistenza di un cremoso risotto siete lontani anni luce dall'originale : -D
Il 'curd' ovvero la cagliata, molto usata in India, è stata da me sostituita con dello yoghurt naturale, mentre in assenza di foglie di coriandolo fresche ho impiegato quelle di prezzemolo.
Per la durata di un piatto son tornata in India, che piacevole sensazione!!! : -)

Qui sotto una foto (decisamente più artistica e professionale delle mie da banale Iphone!) della ricetta originale : -)


Con questa ricetta partecipo al contest di chiacchiere in cucina



martedì 23 luglio 2013

Gluten free carrot cake, ovvero la golosa torta salutistica per una nonna convalescente


Per il compleanno della nonna (convalescente in quanto appena rientrata dall'ospedale) mi son arrovellata vari giorni alla ricerca di una torta 'sana', ma gratificante al palato e alla vista. Volevo dimostrarle che anche senza tonnellate di burro o di zucchero o dozzine di uova si può, magari con un pò di impegno, arrivare ad un buon prodotto da ogni punto di vista. Certo una torta di compleanno è sempre celebrativa e quindi molto ricca per definizione per festeggiare il momento e sarebbe quindi stato riduttivo (e un pò triste) arrivare con una crostata integrale... Ho vagabondato in rete e tra i miei appunti di cucina per un pò di giorni, poi alla fine mi sono imbattuta in questa ricetta di Shauna James Ahern, di una splendida torta di carote senza glutine Mi incuriosiva parecchio, perchè non sembrava, leggendo ingredienti e procedimento, una 'banale' torta di carote in versione light. 


Diciamo che la vera 'carrot cake' con tutte le sue creme a farcitura e copertura non è proprio nella lista delle torte da 'convalescente', ma questa versione che incredibilmente al palato è di una consistenza quasi 'cremosa' pur mantenendo perfettamente la struttura di fetta non fa rimpiangere l'originale. E poi vogliamo mettere la gran soddisfazione di usare la centrifuga??? era così tanto tempo che non centrifugavo più che manco mi ricordavo come agganciare i vari pezzi, pazzesco ho imprecato da sola almeno 20 minuti (ovvero finchè, smontando vari cassetti ho trovato il manuale di istruzioni!)
Per la gran soddisfazione, doppia dal momento che la centrifuga funziona un gran bene e la torta è stata un successone, mi segno per benino gli ingredienti (dato che ho fatto varie e svariate modifiche all'originale fino ad avere probabilemnte un'altra torta!!!) Penso proprio che la ripeterò non appena ne avrò nuovamente l'occasione.
A sì, alla nonna (ex cuoca) è piaciuta molto...da brava golosa ha preso la fetta più grande per festeggiare il suo compleanno! : -)


con questa ricetta partecipo al contest di Una fetta di paradiso

lunedì 15 luglio 2013

Tajarin semplici con ragù di salsiccia di Bra


Se si dice tajarin si dice Piemonte! non c'è stagione che tenga, son buoni tutto l'anno e ogni trattoria che si rispetti li deve servire tutto l'anno : -) Gli originali langaroli prevedono un impasto a base di 33 tuorli, sì avete capito bene, proprio 33 tuorli per kg di farina! La loro consistenza e il loro sapore sono assolutamente particolari e unici, tant'è che vengono classicamente serviti soltanto con un po' di burro bruno o burro e salvia... In occasione di una cena con suoceri e genitori la mia idea era proprio quella di portare in tavola questo grande classico, poi iniziando a rompere uova mi passavano davanti i livelli di colesterolo miei e loro, il luculliano resto della cena, il sugo che mi sarebbe piaciuto usare....insomma ho smesso di aprire gusci e ho optato per dei tajarin semplici, con meno sensi di colpa insomma! : -)
Ad accompagnarli un altro classico del Roero, un ragù ricco a base di Salsiccia di Bra (io la trovo deliziosa, è una salsiccia di vitello le cui origini, sancite da Regio Decreto, si devono andare a ricercare nelle esigenze alimentari della comunità ebraica di una città vicina, Cherasco). Un cibo 'storico,' ma attualissimo!
Insomma quasi un piatto unico, bello robusto, come si confà alle ricette della nostra tradizione, quando i contadini lasciavano per un attimo la campagna e si mettevano il vestito buono per andare in giro a far festa.

giovedì 11 luglio 2013

Mini muffin allo zafferano e bacche di Goji (senza tollerati)


Signore e signori vi presento la colazione del mio giovedì di proteine pure! Almeno quella di oggi, che è decisamente invitante e sostanziosa e non si limita ad essere uno yoghurt con la crusca d'avena (in genere arraffazzonato irrimediabilmente all'ultimo, quando, sciabattando in cucina, mi rendo conto che, ebbene sì, è di nuovo un maledetto giovedì!!!!) Stavolta non solo mi son ricordata il mercoledì che il giorno dopo sarebbe stato giorno di dieta, ma ho addirittura prodotto una quantità bastante per svariate colazioni, ovviamente stipata nel fido freezer!
Buoni, sani e piacevoli alla vista, che volete di più? A sì un bel tazzone di caffè americano freddo of course!!! ; -)


con questa ricetta partecipo al contest Breakfast time del blog L'incapace in cucina


martedì 9 luglio 2013

Panini da farcire a lievitazione naturale


Finalmente ho trovato un buon impasto con lievito madre per i panini da farcire! Alleluja!!! Il pane con lievitazione naturale, diciamolo, può piacere o non piacere, io lo adoro, ma spesso chi è abituato al sapore del lievito di birra trova poco gradevole sia il retrogusto particolare sia la consistenza del pane 'di una volta'. Per rapidità (se di rapidità si può parlare con il lievito madre...) in genere preferisco fare pagnotte grandi da affettare, questo ha il suo bel perché se si devono preparare sontuose bruschette o spalmarci sopra generose quantità di Nutella, ma a far panini da portare a zonzo nelle gita fuori porta son molto meno gestibili. Quasi per scherzo ho cimentato il mio Vito in queste pagnotte, un giorno caldissimo e afoso, tra l'altro. Dopo aver compreso i suoi tempi durante le stagioni 'fresche', ora che fa caldo/caldissimo il rischio è quello di 'esagerare' e fallire. Per cui ho deciso di rallentare i tempi di lievitazione abbassando la temperatura usando il frigorifero. Il risultato sono state pagnottine eccezionali, soprattutto calde e appena sfornate...insomma se ne avanza qualcuna sono ottime per farcire e portare a zonzo con voi!
Buon pic nic!!! :-)
Ah già non ho foto dell'interno perché... Ehm l'ingordigia ha avuto il sopravvento!!!


mercoledì 3 luglio 2013

Ciambella al succo di frutta con metodo Tang Zhong (..o quasi!)


Tempo fa vi dicevo che mi girava in casa parecchio succo di frutta e che stavo cercando il modo di consumarlo prima della scadenza. Bhè dopo la Torta di farro a zero colesterolo, la Torta di kamut con succo di frutta e mele e crema , girando in rete mi sono fatta incuriosire da questa ricetta in cui si utilizza appunto il succo di frutta per un plumcake. La parte che mi solleticava era questa lievitazione dal nome tanto 'esotico' , traducibile anche 'water roux' che in genere si applica ad altri lievitati come il pane, ad esempio, per ottenerne una consistenza 'impalpabile' e sofficissima. Così, uno degli scorsi giorni che stranamente avevo tempo da 'perdere', oltre a un sacco di succo di frutta in prossimità dell'autoeliminazione, mi ci sono applicata e ho preparato con dosi decisamente importanti sia un plumcake che una ciambellona da 30 cm di diametro. Ho un po' modificato le dosi della ricetta 'originale', in particolare ho ridotto la quantità di lievito necessaria e oltre ad impiegare zucchero grezzo di canna, ne ho diminuito le dosi (in fondo si avvicina prova costume no? ;-) ) Certo ho in mente di abbassare ancora la quantità di 'polveri' a favore dei liquidi per arrivare veramente ai rapporti previsti dalla metodica originale.
In effetti la consistenza che si ottiene è diversa da quella a cui si è abituati del classico plumcake, molto più leggera e soprattutto il succo di frutta non lascia grossi segni di sè in termini di sapore (io sempre albicocca...)
Credo che prestissimo mi cimenterò anche col pane, son proprio curiosa : )