venerdì 31 maggio 2013

Tartellette Dukan alla crema di Goji


Come twittato tempo fa, dalla Norvegia tornata con un sacco di cosine sfiziose (dopo i tour culturali infatti non c'è miglior modo per avvicinarsi a tradizioni diverse facendo un tour anche nei supermercati!) tra cui un bel pò di sacchetti di queste bacche di Goji tanto 'di moda' vuoi perchè unico 'frutto' concesso nella dieta Dukan, vuoi per le mirabolanti proprietà che pare esse abbiano dal punto di vista nutrizionale...non per niente in medicina tradizionale cinese sono usate da millenni...La rete è piena di siti che trattano solo di queste bacche osannandone proprietà molteplici, volete che curiosa come sono non me ne accaparrassi un bel pò??? Ed eccole! all'inizio ci siamo 'studiate' un pò, non sapevo bene come approcciarmi, ho capito comunque da subito che dovevano essere reidratate per poter essere 'commestibili' pena un giro dal dentista e un sapore non eccezionale. Dopo averle provate ovunque 'nature' ho deciso di cucinarle e trasformarle, così son diventate protagoniste in questo dolce dietetico molto colorato ed estivo :-)
Grande soddisfazione è stato riuscire peraltro a creare una base 'resistente' in versione Dukan, tipo una frolla, con pochi tollerati (un cucchiaio di Maizena-circa 15/20 gr a seconda delle 'voci'-conta come un tollerato...qui per 2 porzioni, dunque mezzo tollerato a tortina) che credo proprio sfrutterò per altre occasioni (ho infatti in corso anche la prova 'freezer' ; -)  )


mercoledì 29 maggio 2013

Carote sott'olio con tè marocchino alla menta


Tempo fa, mentre ero intenta a pulire e grattugiare carote per il pranzo (maledicendo il fatto di averne comprate troppe come al solito!), mi si è accesa la lampadina 'e se le mettessi in barattolo?' Uhm bhó... Raschia che ti raschia intanto le rotelline giravano sempre più rapide, sempre più oliate dalla creatività (o follia?!) e io stavo in automatico già smettendo di grattugiare e iniziando a tagliare a tocchetti :-) Mezz'ora dopo mio marito, entrando in cucina dove ormai gli effluvi della menta la facevano da padrone, pensava mi stessi facendo dei suffumigi sulla pentola per liberare il naso...invece no! Stavo preparandomi alla conservazione delle carote in esubero in modo decisamente 'nuovo' ;-) 
Il tè in Marocco affascina i sensi, inebriandoli di dolcissime note di menta dissetante. La prima cosa che pensai sorseggiandolo bollente dal suo bicchierino in vetro, sui tetti del mercato vecchio di Marrakesh fu che la menta era 'più menta' che in Italia...il giorno dopo mi intrufolavo nelle viuzze del souq in cerca di menta essiccata da portare in Italia, inevitabilmente! :-) Il tè utilizzato nella preparazione classica (faccenda da uomini tra l'altro in origine) è quello verde, facendo i pistini la varietà gunpowder. Io ho usato un oolong gunpowder preso in quel punto di incrocio culturale che è il Triangolo d'oro (tra Thailandia, Cambogia, Laos). Si tratta di una varietá un pò di nicchia, a quanto pare un pò laboriosa nella sua preparazione, ma sempre a quanto pare, ricca di benefici (io vi lascio il link a pagine molto più esaustive relativamente alla varietà gunpowder e oolong).  Tornando invece al tè marocchino che è un infuso di foglie oltre che di tè, appunto, anche di menta e zucchero in quantità stratosferiche, bhe ovviamente qui è d'ispirazione, ma non ho fatto nè sciacqui di foglie nè ho pensato di 'ossigenarlo' come in genere é rito fare (Moroccan tea culture). Dato che alla fine il risultato, nella sua iniziale stranezza, é stato decisamente gustoso e molto fresco come sapore, io ve lo consiglio ;-) Comunque chissà se anche voi troverete fonte d'ispirazione, se lo provate ovviamente non vedo l'ora di sapere la vostra opinione!!!


Così dopo la Masala chai panna cotta, ho deciso di partecipare anche con questa ricetta (salata in questo caso) al contest 'Cosa cuciniamo oggi? Un piatto di ...tè' dei blog Cucinando con Paola e Semi di Vaniglia.



lunedì 27 maggio 2013

Conchiglioni con crema di asparagi selvatici e filetto di salmone affumicato


Ancora pioggia??? accidenti quanto si fanno desiderare le giornate di sole...per evitare di ingrigirsi come il cielo in questi giorni ho deciso di portare in tavola un pò di colore, un pò di verace cromoterapia culinaria insomma! ; -) Per di più anche sana, leggera e decisamente appetibile, insomma che dire? Prepariamoci con il sorriso all'estate che (prima o poi!) arriverà  ; -)

venerdì 24 maggio 2013

Panini soffici per picnic Dukan


È troppo tempo che non pubblico qualche ricetta Dukan, sarà che più prosegue la stabilizzazione  più si allontana l'idea della dieta...Per 'espiare' la mia colpa segno qui la ricetta di questi panini morbidissimi. In questo periodo di gite fuori porta diventano una golosa soluzione da picnic....ovviamente farcirli e portarli al lavoro non è vietato! : -) Il consiglio spassionato è quello di farne in un sol colpo parecchi e surgelarli, così diventa tutto molto piú semplice ed immediato. Anche desurgelati infatti rimangono soffici soffici! 
Relativamente all'annoso problema dell crusca di grano (già citato relativamente alla 'Torta base'): al momento pare sia intesa come tollerato, un cucchiaio al giorno massimo....ma sembra anche (notizie estratte qui e là girovagando in rete) che si parli di un cucchiaio molto 'pesante' ovvero circa 15 gr. Dico molto pesante perchè, dosando con il classico 'tablespoon' americano un cucchiaio di crusca di grano pesa quasi la metà di uno di crusca d'avena...Quando io ero in crociera/consolidamento, pur non abusandone, non lo ho mai inserito nel conteggio dei tollerati, ma notoriamente non sono mai stata una talebana (...e tutto è proceduto senza intoppi!)

martedì 21 maggio 2013

I ravioli dell'Artusi, ovvero strozzapreti toscani (o gnudi)


Di ritorno da un giretto nelle vicine regioni  siam tornati con gli strozzapreti nel cuore. Pensare che li avevamo ordinati al ristorante convinti di mangiare i 'nostri' strozzapreti, quelli Piemontesi di patata, invece ci è stato piazzato di fronte un piatto con quattro oblunghe ballotte di colore verde 'Cameriere, ma questi cosa sono?' 'Gli strozzapreti che avete ordinato' Uhm bella figura da imbecilli, vabbè mangiamoli, stiamo zitti e facciamo finta che non sia capitato nulla! Una vera sorpresa per il palato, che bontà!!! Così in parallelo alla mia curiosità di dare un nome e una collocazione al piatto che avevo mangiato, sbucava la richiesta di mio marito di provare a ripetere il piatto a casa 'melifai?melifai?melifai?'. Parte la mia ricerca e dopo poco scopro che si chiamano in origine 'ravioli'(thò un antenato del blog! ; -) ), perchè i ravioli inizialmente non avevano il 'rivestimento' in pasta erano cioè 'nudi' o '(i)gnudi' che dir si voglia. Interessante... e, pensa un pò, la cosa più interessante è che la ricetta è già in cucina, su una mensola, in un libro che apro troppo poco ovvero ' La Scienza in cucina e l'arte di ben mangiare' di Pellegrino Artusi (prima edizione 1891, mica scherzi!, qui si cucina la storia!!!).
Spettacolo! Si deve fare assolutamente! Ed ecco a voi la ricetta originale dell'Artusi con i miei commenti e variazioni sul tema : -)

Crostata fior di fragola al lemon&cardamom curd (applicazioni di VisualFood)


All'inizio era la voglia di provare a fare un curd, così fine a se stessa, per l'insana curiosità che è innata in me. Poi è diventata la pressante necessità di utilizzarlo, dato il breve termine di conservazione legato alle materie prime. Il tutto è perfettamente coinciso con la ricerca di un dolce da fare al volo per una bella serata tra amici. E dato che poche settimane fa ho visto in tv una vecchia puntata di Nigella dove preparava una crostata di frutta senza cottura (per la precisione la No fuss fruit tart), bhè non mi è parso vero, tutto coincideva magicamente!!! : -)
Bhè qualche piccola personalizzazione non potevo non farla, sia sulla ricetta originaria, sia sulla presentazione della stessa! Così ho tirato fuori il mio spelucchino piccino-piccino e con un pò di pazienza mi son dedicata al Visual Food. Del resto la splendida Rita Loccisano ha da poco condiviso con un video sulla preparazione di piccoli fiori a partenza da semplici fragole di stagione, per cui perchè non provarci? : -) Pensavo di faticare mooolto di più, invece l'intaglio della frutta, seppur più delicata in termini di conservazione, risulta più semplice rispetto alla verdura.


Dai provare non costa nulla, al massimo vi fate una bella macedonia o marmellata se vi spazientite (l'importante come sempre è non sprecare nulla!!!) : -)

ecco il link al video http://www.visualfood-design.com/blog/rose-di-fragola-per-la-festa-della-mamma/

Dato che, come spesso accade, anche questa torta me la son portata a spasso, con questa ricetta partecipo al contest

domenica 19 maggio 2013

Lemon curd al cardamomo con KCC (Kenwood Cooking Chef)


Finalmente! da quanto tempo volevo provare a preparare un curd :-) Non so perchè mi era venuta sto pallino, forse perchè lo avevano già fatto tutti e mancavo solo io? chi può dirlo, bhòòò!!! comunque si stanno avvicinando (si spera) le belle giornata e quindi i dolci freschi e cosa c'è di più fresco di una crema alla frutta? son partita dalla base, un curd classico: quindi 3 grossi limoni bio e il mio sous chef, il Kenwood Cooking Chef ovvio!!! 
Missione compiuta!!!

sabato 18 maggio 2013

Bulgur con zucchine da fiore: la mia prima volta con l'olio di Argan in cucina


Quando alcuni giorni fa ho aperto l''angolo viaggi' della dispensa per preparare la Masala chai pannacotta sapevo che quei profumi mi avrebbero inebriato e stuzzicato per un po'... Dall'India al bacino del Mediterraneo il salto è notevole, ma in cucina viaggiare è più semplice, così ho deciso di usare il prezioso olio di Argan comprato in Marocco. In effetti prima di visitare la piccola cooperativa femminile in quel di Imin'tlit, scoprendo quanto paziente e antico fosse il lavoro di estrazione di tale prodotto, non conoscevo che l'olio di Argan cosmetico. La visita è stata decisamente interessante, ho potuto assistere alla trasformazione del piccolo frutto dalla raccolta fino al confezionamento rimanendo affascinata di come la produzione utilizzi metodiche di un tempo e il lavoro minuzioso e paziente delle donne porti da quantità enormi di frutti a poche gocce di olio... Il sapore ricorda vagamente quello della nocciola e del caffè torrefatto ... per inciso, da golosa quale sono, ricordo molto bene anche l'amlou ovvero la crema di Argan e mandorle spalmata sulle fette di pane che ci son state offerte a fine giro...gnamgnam!!!!
Vabbè basta divagare! Bulgur, olio di Argan, tabel questi gli ingredienti che ho deciso di usare per un piatto che ha portato in casa i profumi della Medina : -)

Se volete maggiori informazioni sulla produzione dell'argan, sulla cooperativa femminile Tamounte e vedere le immagini della lavorazione e della realtà della piccola comunità femminile andate a questo sito http://www.tamounte-imintlit.com/index.php

Con questa ricetta partecipo al contest


mercoledì 15 maggio 2013

Spezzatino di tacchino e patate: esperienza pentola a pressione riuscito!


Una cosa che ho sempre invidiato alla mamma é la disinvoltura con cui si approccio alla pentola a pressione. Fin da piccola ho il suono nelle orecchie di una o più pentole a pressione sui fornelli per preparare bolliti, stufati, risotti, minestre e minestroni fino alla pasta in condizioni di urgenza estrema! L'unico caveat che mi veniva dato era 'se fischia e non ci sono vienimi a chiamare e stai lontano dal fuoco'. Se dalla nonna ho ereditato l'amore per il cibo, dalla mamma ho ereditato una vita impegnata e quindi la costante necessità di lottare contro il tempo, anche in cucina. Così se il primo suo regalo per una vita fuori casa é stato il microonde, il secondo é stata la pentola a pressione :-) Ammetto che la prima volta che la usai isolai la 'bestia' nel cucinotto andandomi a rintanare col timer in camera da letto (che cuor di leone!), avendo rotto il ghiaccio egregiamente iniziai ad usarla per lessare verdure e preparare minestre e passati, ma non mi spinsi mai tanto più in là...Poi si svolta, cambio casa, cambio stato civile, cambio pentola a pressione (o meglio ne aggiungo una più 'moderna'). Così moderna che il fischio appena di percepisce, ma, non sapendolo, al primo utilizzo mi ci sono avvicinata brandendo una sedia tipo domatore di leoni tanto avevo paura stesse per esplodere!!! (Immaginate la faccia di mio marito???) Mentre sto perfezionando la cottura di pasta e risotti ci lascio un'idea per una cena completa che potete personalizzare a piacere : -)


lunedì 13 maggio 2013

Masala chai panna cotta con caramello piccante di zucchero muscovado


Gironzolando in rete ho trovato una splendida iniziativa di Cucinando con Paola e Semi di vaniglia che hanno ideato un contest a base di tè. In effetti siamo così abituati a usarlo come bevanda che l'immaginarlo ingrediente di piatti dolci, ma soprattutto salati diventa interessante! così mi sono entusiasmata subito e ho finalmente messo mano alle scorte di tè preso in giro per il mondo nei miei vagabondaggi o portato da lontano (spesso su commissione) dagli amici in viaggio. Ho pensato subito ad una ricetta dolce, giocando facile, ispirata al mio viaggio nel nord dell'India. Tra tutti i tipi di tè assaggiati, ma soprattutto comprati, sul luogo ho deciso di usare il più 'tipico' di tutti, ovvero il masala chai.
Breve pippozzo esplicativo per chi non lo conosce. Chai (leggasi ciài) non significa altro che 'tè', mentre 'masala' significa 'mix di spezie'. Probabilmente avrete sentito parlare/mangiato il Garam Masala che è una sorta di 'curry' piccantino, declinato in vari piatti (il più famoso di cui il Chicken Tikka Masala). Il masala chai è un tè speziato. In India se si chiede del tè vi viene servito senza dubbio questo, a base latte intero, caldissimo anche con 40°all'ombra e dolcissimo. Quasi stucchevole se non si è particolar amanti del dolce! (infatti ho capito alla terza volta che dovevo ordinare un black tea se volevo un tè inteso alla nostra maniera! vabbè l'esperienza insegna...). In India ognuno si crea la personale miscela di spezie come meglio gradisce, ma io, da turista, ho deciso di acquistare il mix pronto (anzi ne ho presi più di un tipo, in posti diversi, tanto per provarli). Metto qui la foto degli ingredienti contenuti in uno di essi (anche perchè gli altri non son scritti in un linguaggio a me comprensibile!).

La miscela suddetta va aggiunta ad una base di tè in foglioline (spesso si usa l'Assam), latte intero e zucchero lasciando sobbollire per qualche minuto. Fine del pippozzo.
Adoro il profumo delle spezie ed in cottura vengono sprigionate alla massima potenza!


Bando alle ciance, questa è la invenzione un pò fusion, un pò etnica e (soprattutto) molto golosa per il contest qui sotto. Enjoy! :-)

venerdì 10 maggio 2013

Fiori di zucchina fritti con ripieno di salsiccia di Bra


Quando han fatto capolino sulla bancarella del mio verduraio locale questi splendidi fiori gialli come il sole (che stenta ad uscire) non ho esitato un solo secondo. Mi si è scaldato il cuore istantaneamente! Nel mio bel sacchetto son finiti 6 grandi fiori di zucchina 'femmine' e 1 'maschio'.


Se volete farvi una cultura sul tema vi mando a questo semplice video, se vi accontentate di quel che ho capito io vi posso dire che, fermo restando che i fiori in vendita possono essere di zucca o di zucchina (e si somigliano parecchio pur essendo due tipologie differenti di cucurbitacea), in genere in vendita si trovano i fiori maschili perché ogni pianta ne produce vari, ma per l'impollinazione ne può bastare uno per cui la loro parziale asportazione è poco più che innocua per la produzione. I fiori femminili invece sono quelli da cui si svilupperà il 'frutto', asportandoli si interromperà il ciclo di produzione. Quindi i miei erano femminucce belle grandi con attaccato un minuscolo zucchino tenero...che ovviamente ho impiegato in un'altra preparazione! ;-)


mercoledì 8 maggio 2013

Cestini di battuta al coltello di Fassone


Son fermamente convinta che l'apericena moderno sia semplicemente l'evoluzione di un gran classico della tradizione piemontese quale la cosiddetta 'merenda (o marenda a seconda delle zone) sinoira'. Classicamente viene inteso quel pasto molto contadino che non è nè una merenda (ma non pensate che in campagna ci si fermasse dai lavoro nei campi per sedersi a sorseggiare il the delle cinque...) nè una vera a propria cena ...Insomma è/era un modo per stare insieme alla buona, alla fine della giornata, ma non troppo tardi per evitare interferenze sui programmi del giorno dopo (intesi nel senso di lavoro nei campi) in cui si consumavano piatti rapidi e senza impegno. Classico affettare un bel salame, una fetta di formaggio o dei tomini, magari delle uova sode e accompagnare con pane e vino rosso...tanto per stare in compagna! se siete interessati ad approfondire questo 'rito' tutto piemontese cliccate qui
In rete effettivamente qualcuno che la pensa come me esiste
Orbene non so se sia questa una mia un'idea balzana, ma vedo aumentare la sezione appetizer del mio blog in modo netto rispetto alle altre a testimoniare la mia predilezione per questo genere di pasto veloce e conviviale fatto di piccoli assaggi tra una parola e l'altra, preferibilmente usando le mani più che le posate! Anzi a confermare ciò, aggiungo un'altra ricetta/idea da piemontesissima merenda sinoira, ma con un tocco di modernità tanto per rimanere al passo coi tempi! ; -)


martedì 7 maggio 2013

Coleslaw ... a modo mio


Morite dalla voglia di sapere che ne ho fatto dell'altro mezzo cavolo cappuccio che stazionava in frigo, lo sento! Non state nella pelle e non ci dormite la notte eh? ; -) Vabbè, anche se non vi interessano i miei recuperi sperimentali di cibo, ve ne rendo partecipi, sai mai che un giorno o l'altro vi possa tornare utile! : -) Dal momento che siamo solo in due a casa, sarebbe stato assurdo mangiare Sancrau per settimane (anzi surgelarlo per non farci venire la nausea e tirarlo fuori magari a Ferragosto, tipicamente 'estivo' quale è!), per cui con abile mossa, ho impiegato la restante parte per cimentarmi in una fresca insalata. Volevo passare a qualcosa di molto lontano dalla tradizione piemontese, anzi dall'Italia proprio...anzi andare proprio oltre oceano e provare a preparare una 'Coleslow' rapida con gli ingredienti che avevo in casa. Di ricette in rete se ne trovano a bizzeffe, gli americani tendono ad accostare a volte anche ingredienti che non son proprio sulle mie corde e ognuno ha un pò la sua ricetta preferita. In realtà, prima di iniziare, avevo ben presente in testa il sapore che volevo ottenere e la consistenza che doveva avere, ... in poche parole insomma volevo somigliasse all'insalata' di benvenuto' del Buffalo Grill. Vabbè ognuno ha i suoi bachi mentali e questo era uno dei miei bachi personale : -) Dico 'era' perchè il baco si è trasformato in farfalla, riuscendo in modo quasi inatteso ad arrivare ad una buona (anzi buonissima!!!) imitazione!

(io ho evitato cipolla e peperone per due ordini di motivi: innanzitutto perchè in quella coleslow a cui mi ispiravo non ve ne era traccia e poi per rendere molto più digeribile anche 'socialmente' il piatto!)


Questa insalata è stato azzeccato abbinamento del Tonno scottato all'amaretto e mandorla

lunedì 6 maggio 2013

Tonno scottato all'amaretto e mandorle


Ammetto: all'inizio doveva essere un classico Tataki di tonno, quindi un piatto giapponese... Me lo pregustavo e immaginavo da almeno una settimana. Il fatto è che l'entusiasmo di aver trovato degli spettacolari trancetti di tonno mi ha completamente obnubilato la mente relativamente agli altri ingredienti necessari, in particolar modo il mirin...O meglio, mi ha fatto scordare di aver finito il mirin in casa !!! Così a metà pomeriggio, in piena rampa di lancio gustativa diretta al tataki, dopo aver già messo la salsa di soia nel contenitore di misura esatta e calibrata per il pesce, mi sono accorta di non averne più ... sì lo so, avrei potuto sostituirlo con dello sherry, ma ero così scocciata con me stessa e con i miei neuroni per non aver ricordato un dettaglio fondamentale come quello che ho bruscamente 'sterzato' le mie intenzioni dall'etnico al fusion (dove la più fusion sono ovviamente io!). Contro ogni previsione (soprattutto di mio marito che a quel punto ha preferito non marinare più il suo trancio, ma farselo ai ferri...malfidente!!!!) è venuto un buon mix di sapori, anzi da rifare...e stavolta anche per il marito! ; -)

venerdì 3 maggio 2013

Bocconcini di platessa all'arancia, light & chic


Il sottotitolo potrebbe anche essere dal freezer al piatto in mezz'ora! Come sapete le mie giornate son sempre troppo brevi e le nostre pance troppo affamate, per cui ringrazio San Freezer di esistere e di aiutarmi in quelle occasioni in cui in frigo c'è l'eco tra le pareti vuote e lo sguardo smarrito di mio marito si sta già voltando verso la dispensa per ripiegare su un pacchetto di crackers! Lascio qui un secondo 'speedy' (con relativo veloce contorno) che pur essendo nato 'in cattività' e quasi per caso arrivato in tavola ha fatto la sua egregia figura in qualità di piatto light....per la serie 'mai abbattersi!'

Per inciso il contorno sono dei 'banali' fagiolini saltati al burro con uno spicchio di aglio; anche loro giacevano in freezer. Li ho sbollentati 10 minuti in acqua in microonde, poi saltati 10 minuti in padella.

mercoledì 1 maggio 2013

Muffin salati con tonno e bottarga


È tempo di iniziare a pensare alle scampagnate fuori porta e di conseguenza, ovviamente!, a cosa portarsi al seguito per una bella mangiata! Lo so, sono incorreggibile: penso sempre al risvolto ludico/gastronomico di ogni occasione! : -) La regola in genere è sostituire il cibo che ci si porta appresso (ovviamente mangiato!) con i prodotti tipici che si trovano in loco : -)
Lascio allora qui un'idea di realizzazione rapida e decisamente adatta anche a cuochi in erba per preparare un piatto da pic nic (quindi facilmente trasportabile e pappabile), nessuno vieta però di servirlo al momento dell'aperitivo dove vi farà fare un discreto figurone!