Alle volte chiedo scusa al mio Vito, il lievito madre, per quanto lo trascuro, povero! Quando lo guardo nel suo contenitore un po' mesto, abbandonato a sè e con l'espressione sconsolata capisco perchè, consapevolmente, non potrò mai avere un animale domestico che non sia una muffa...Era da un po' che lo snobbavo, facendo
grissini o
pani rapidi, ma senza l'entusiasmo di cimentarlo in qualcosa di nuovo, così quando questo weekend finalmente privo di impegni mi ha dato tregua mi son dedicata a lui, al mio Vito! : -) Essendo un po' 'demoralizzato' l'ho rinfrescato, ma dato che l'ultima volta in emergenza non avevo panificato, ma solo rinfrescato, ne avevo una dose spropositata!!! Chiaramente non si butta via nulla mai (a meno che non sia tossico!) per cui ho girato un po' in rete per cercare idee. Ho trovato la ricetta dei taralli che qualcuno fa anche con avanzi di rinfreschi, benone! In particolare ho preso spunto da
lecuocheindispensa per la ricetta. Ma mi è sorto un dubbio amletico: farina 0 o semola rimacinata? Grano tenero o grano duro? In rete si trovano ambo le parrocchie, per cui con la quantità enorme di lievito ho deciso di provare entrambe le farine!
Dalle immagini forse potete vedere le differenze 'fisiche', per quanto riguarda le altre vi posso dire che la croccantezza di quelli col grano duro è ineguagliabile i taralli di grano tenero tendono a lievitare maggiormente, ma dentro rimangono sfumatamente morbidi. Profumo identico. Sapore delizioso in entrambi i casi! Uno tira l'altro ,aspettate si raffreddino che son migliori...poi nascondeteli alla vista perché spariscono troppo in fretta!
Grande il mio Vito!!! : -)